sia registrata nello statuto di ciascuna comunità, acciò non possa in progresso di tempo andare in oblivione; la qual lettera, esistente nello statuto di Modigliana, ed in copia nella Filza LIII della Segreteria Vecchia tra le miscellanee st. VI, siccome in minuta autentica di mano di Agnolo Marzi vescovo d'Assisi, che fu segretario del Duca Alessandro e poi di Cosimo I, in detta segreteria in una filza intitolata Lettere del Granduca Cosimo, t. I, pervenutavi dalla Biblioteca Palatina, e narrassi che nella Storia del concilio di Costanza di Lenfant, lib. V, p. 527, in una memoria della nazione francese per abolire le annate (stampata è questa memoria tra le opere di Niccolò Clemangis, poi nella raccolta di Ostruino Grozio o sia Arduino de Graes, Fasciculus rerum expetendarum, indi dal Richerio, e più esattamente dal Martène, t. II, Anecdota) si protestava di voler seguire l'esempio dei fiorentini, i quali stimarono proprio di opporsi a Giovanni XXIII che aveva dato un'abbazia nel loro dominio male a proposito, con toglierli il diritto di conferire per cinque anni qualunque benefizio ecclesiastico del loro stato, senza che verun reclamasse da una tal procedura.
Tempo assai turbato, e vario.