relativa al diritto di economato dei benefizi che godevano già i sovrani di Toscana, ma l'ho trovata meno bella di quello che credevo, e meno interessante. Anzi ella si appoggia in falso, confonde molte cose assieme, e l'autore, che nel fondo è per altri principi di quelli che rileva, ha ragione mostra di aver poco studiata la materia, ed i canonisti. Per le notizie di fatto trovo citarsi una bolla di Sisto IV del dì 12 gennaio 1475 che conferma ai fiorentini l'antico possesso della nomina alle mense episcopali, riferirsi una lettera circolare di Cosimo I del 15 luglio 1539 diretta a tutt'i giusdicenti, e rettori del suo dominio in cui, per ovviare, come ivi si dice, ai disordini, e scandali altre volte accaduti in occasione di vacanza di benefizi ecclesiastici, gli ordina che, messe in osservanza le costituzioni firmate tra la Sede Apostolica, e la Repubblica, prendano immediatamente il possesso, seguita la vacanza in nome di chi governa lo stato, del patrimonio del benefizio per restituirlo a chi canonicamente sarà di ragione giudicato, et intanto procedano ad inventariare i beni, e le robe a quel benefizio appartenenti, et a deputare una persona capace per offiziare e far tutto quello s'aspetta al divin culto, e rendano conto di tutto al capo del governo inculcandoli che la circolare