che dal Galileo, e da Newton in qua ha tanto acquistato in lumi, ed in sodezza. Le umane cognizioni hanno estesa la loro orbita, e segue ogni giorno che per mezzo delle osservazioni, delle meccaniche, e dell'esperienze si faccia qualche passo, onde mi pare di esser sicuro che questo nuovo fermento non deva essere sterile affatto per il genere umano. Se questo otterrà del bene, cosa diverranno gli uomini con maggior cultura, con maggiori cognizioni, con più industria, con più mezzi per esercitarla? Io non conto le alterazioni fisiche. Un vulcano, un'inondazione ecc., possono alterar tutto, ma senza tali fenomeni la nostra specie pare che faccia delle progressioni, e pare che non sia una vanità il vantare che sappiamo più, e meglio degli antichi, e che siamo un poco più dolci, ed umani. È difficile il tornare addietro perché questi vantaggi non sono di uno, o due popoli.
Non ostante sarebbe follia l'azzardare un vaticinio per il futuro, ed io sono il meno disposto a formarlo perché non sogno, né meno dormendo.