A dì 16 detto venerdì. ø
Oggi ho fatto il saldo con i miei lavoratori dell'anno caduto.
La maggior parte mi sono debitori perché non gli tratto com'erano trattati dal mio fratello, e perché non hanno lavorato quanto era mia intenzione che lavorassero. Tutto questo credito è fatto a scapito de' miei bisogni, non che delle mie voglie, e la mia economia non migliora come vorrei con l'estinzione dei miei debiti, che sono nella stessa somma che quando con la morte del suddetto si accrebbe il mio patrimonio. In sostanza possessore di non pochi terreni, vivo nella strettezza, e con necessaria parsimonia perché sono buon padrone, perché ero, e sono esausto di fondi per coltivarli nella maniera che potrebbe farsi, perché devo vivere nella città, e lasciar la cura di essi ad un agente, perché sono sparsi, e non formano corpo, perché... Anche il possessore di terre doverebbe sudare alla campagna, non annoiarsi fra i bisogni, e le delizie della città, non cercare il pane nella servitù, non riposarsi sopra l'altrui zelo, ed industria, non