Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie II Volume I (1773)

Volume Primo » Diario » O » Luglio » p. 110

dei nostri simili che per pietà ci vogliano procurare il dolore, l'abbattimento, lo spavento? Ci palpita poco il cuore perché si abbia da rispettare chi fa professione di accrescere i nostri timori? E dove mai conduce l'uomo, l'uomo stesso? Io ho nel cuore un'altra filosofia, che non è quella che mostro nell'esterno. Questa è una conseguenza del mio temperamento, quella de' miei studi, delle mie riflessioni. Detesto altamente tutte le arti impiegate per aumentare la nostra miseria, nell'Europa, nell'Asia, nell'Affrica, e nell'America, e senza esser voluttuoso amo la voluttà delicata, sobria, giudiziosa, e l'amo fino all'ultimo grado. Altri pensino come loro aggrada; io con questi sentimenti farei il bene dei miei simili; essi con la migliore intenzione fanno l'infelicità di quelli che accolgono nel loro seno, che palpano attossicando la loro esistenza, che disnaturano per divinizzare, quasi che nell'ordine delle cose noi fossimo fatti per non essere, e l'esistenza presente fosse una pena decretataci nei deliziosi momenti della nostra concezione dai nostri genitori.