la novità, il genio in tali materie non conduce al vero ma al paradosso, al ricercato, al brillante. Il vero, bello nella sua nudità, si mostra, come la "Venere Medicea", qual è nella sua più esatta naturalezza, e scoprendosi senza falsità, non intende di allettare che con esser semplice, e svestita di artifizi. È colpa della nostra nausea se ricerchiamo i gotici ornati in preferenza dell'architettonica sodezza, i sapori composti piuttosto che quelli della natura, gli odori delle cunziere anzi che quelli delle rose, e delle viole.
Succiameli, tentativi per estirparli in Toscana. La provvidenza di Sua Altezza Reale si estende a tutto. Ieri fu letto all'Accademia dei Georgofili un biglietto in cui richiede che deputi essa dei soggetti per esaminare se con dei premi distribuiti con saviezza si potesse ottenere la tanto desiderabile estirpazione dei succiameli, che sì grandemente devastano le raccolte delle fave. Io sono di parere che questo benefizio sia più da bramarsi che da sperarsi. Si vedrà cosa penseranno gli accademici che furono eletti con detto incarico, e che sono il commissario degl'Innocenti, abate Giovanni Neri,