XXXVII. Critique. Qui ci è più materia da parlare. In primo luogo si loda il Tasso, poi Quinaut, e Perraut. Nel resto si grida con chi la fa da critico senza esser del mestiero di chi si vuol sindacare. Ma in sostanza nulla insegna questo articolo, ed il linguaggio della ragione in esso è un linguaggio sconnesso, ed enimmatico. Si dovevano aspettare delle regole per il bello da un poeta che spesso lo ha acchiappato. So ancor io che si critica per passione. Si critica però ancora per organizzazione. Appunto in questi giorni ho sentito biasimare Il conte di Comminge. Non me ne maraviglio. Il dolce a tutti non piace; l'amaro per tutti non è disgustevole. La tessitura delle fibre del cerebro produce dei vari giudizi, come producono delle varie sensazioni le papille nervee della lingua, e del naso nel gusto, e nell'odorato.
Tempo ragionevole nella mattina, poi molto fosco, e con minuta pioggia nella sera.