di peggio, ma il mio male, ch'è sicuramente impedita traspirazione, non è terminato totalmente. In specie mi dispiace di non poter molto applicare.
A dì 16 detto martedì. o
Io mi trovo poco meglio, ma incapace di perfetta inazione, non tralascio di applicare quanto posso, e quanto devo secondo le mie obbligazioni, ed il mio piacere. Quindi sono uscito di casa per le mie faccende.
Abate Almeloveen Teodoro Janssonio, sua opera intitolata Inventa nov-antiqua. Avevo trovato citarsi assai spesso un'opera di Teodoro Janssonio abate Almeloveen col titolo Inventa nov-antiqua; ma non l'avevo mai veduta.
Ora mi è stata prestata da un amico, e trovo che riguarda la medicina, e che il titolo intiero lo esprime, leggendovi in esso doppo dette parole: "Idest brevis enarratio ortus et progressus artis medicae, ac praecipue de inventis vulgo novis, aut nuperrime in ea repertis". In fatti (al par. 15) si mostra che agli antichi non era ignoto il supposto ovario delle femmine; (par. 16) che conoscevano pure le tube dette poi faloppiane; (par. 28) che anche la circolazione del sangue, creduta scoperta dall'Arveo,