acciò possano essere utili, e di comodo. Tali Atti sono per lo più l'archivio delle cognizioni dei soggetti più abili del respettivo secolo in cui sono stati compilati. Bisogna facilitare ai giovani il modo di consultarli. Ho detto altrove che l'Enciclopedia manca troppo di citazioni di scrittori i quali hanno illustrato i respettivi suoi articoli, e che a questo difetto converrebbe supplire. Ora so che per questo fine ha fatte delle raccolte bibliografiche il canonico Palazzi di Milano. Singolarmente dovrebbe esso faticare sopra i citati Atti, sopra i giornali, sopra molte raccolte di opuscoli, ove certi argomenti si trovano discussi con criterio, diligenza, e fatica. Gli Atti dell'Accademia dei Curiosi della Natura, quelli di Parigi, di Berlino, di Stockolm, di Pietroburgo, di Bologna, le Transazioni anglicane, gli Atti di Lipsia, il Giornale dei Dotti di Francia, la Raccolta del padre Calogerà,
seguitata dal padre Mandelli, e condotta a settantaquattro tomi, le Simbole del Gori, le Memorie di Trevoux ecc. ecc. sono ripostigli di ricchezze letterarie incogniti alla maggior parte dei giovani