Al 28 novembre
Novembre 1759.
ø Giovedì a dì 1° detto.
Ho incominciato a prendere il siere.
Ho letta una relazione manoscritta delle ultime controversie seguite fra la corte di Francia, ed il Parlamento di Parigi, il quale fu esiliato nel maggio 1753 a motivo della resistenza usata alle novità che l'Arcivescovo volle fare per assicurarsi di poter togliere il Giansenismo. Ella è di un tale abate Cecchetti, che perciò dovette star molto tempo fuggiasco per l'Europa avendo esposte alcune cose che niente piacquero a certe persone accoste al re.
ø Venerdì a dì 2 detto.
Sono stato tutta la giornata male di spirito.
Col marchese Francesco Coppoli ho visitato il padre Cesari, Generale degli Olivetani, nobil perugino ch'è qua di passaggio. Questo religioso, uomo di gran mente, doppo essere stato eletto al primo onore nella sua religione è restato molto offeso nella testa, non si sa bene se per fissazioni, o altro.
Ho risentite più volte le mie pulsazioni.
ø Sabato a dì 3 detto.
Nel doppo pranzo ho fatta una camminata che mi ha infinitamente sollevato, benché non sia ancora del tutto libero da' miei mali. Averei bisogno di far molto moto per star bene.
ø Domenica a dì 4 detto.
Sono stato fino a mezzogiorno un poco male.