bene una cosa perch'in apparenza rassembra o gioconda, o utile, o onesta, così secondo questi tre aspetti sotto dei quali si possono mirare tutte le cose, nascono i detti vizi in modo tale che dal supporre la giocondità in una tal cosa nasce la voluttà, dallo stimarne un'altra utile nasce l'avarizia, e dal crederne una terza onesta ne deriva l'ambizione. Negli Elementi della filosofia morale dell'Eineccio si troverà questa dottrina spiegata con più chiarezza.
Or in quanto alla voluttà, ch'è un desiderio delle cose che si stimano gioconde, è da osservarsi che non sempre è un vizio, mentre quando non c'inganniamo nel giudicare del merito delle cose, e quando non andiamo in traccia di esse con troppo trasporto, possiamo tranquillamente godere senza rincrescimento di ciò che nel mondo vi è di buono.
Il vizio di gola, la lascivia, e la curiosità sono diramazioni di essa presa in mala parte.
Per rispetto a me io non sono né ghiotto, né intemperante. Poche vivande desidero con del sentimento, e queste sono le più vili, e le meno composte. Il vino non mi solletica che mediocremente, e