a compirla.
L'aver io prese per mano tante cose, e il non mostrare di averne alcuna terminata mi sarà senza fallo imputato a biasimo. Ma cosa mi deve importare? Se mi sono applicato, e se l'applicarmi è stato un divertimento, mi può egli premere che non sia comparso il frutto di quest'applicazione volontaria? Di più sono io in età da non sperare di vedere il termine di alcuna delle cose abbozzate? Mi diceva il padre Zaccharia gesuita che i giovani devono ideare più opere, per aver comodo di terminarle senza fretta, e senza fatica, perché ad essi è facile d'incontrar sempre qualcosa d'abbellire, ed accrescere le medesime.
La lingua francese mi è stata occasione di molti piaceri, perché in essa ho letti molti libri scritti con una certa delicatezza, che sola è propria di quella nazione.
Fra' primi che mi capitassero alle mani furono i Dialoghi dei morti del signor Fontenelle. Appena gli lessi che tosto mi posi a tradurli nel tempo che ero a studio in Pisa, e