tutt'i ripostigli del cuore umano quanto Montaigne, la Bruyère, Rouchefaucaut ecc., e nelle scienze morali noi poco gli superiamo, se non forse nei vocaboli.
Qualch'erudito ha creduto che gli antichi dormissero nudi nel letto, m'abbiamo nella quindicesima elegia di Properzio lib. II dei riscontri in contrario chiarissimi, e appresso Apuleio (Metamorfosi lib. VIII) quando alla vedova Carite apparisce in sogno l'ombra di Tleptolemo, ella si sveglia, e dal dolore si straccia la vesta "prolixum ejulat, discissaque interula, decora brachia [...] verberat".
Altri passi di scrittori si potrebbero raccogliere, e si potrebbero cercare anche gli avanzi figurati dell'antichità, se si volesse fare una dissertazione.Tempo sereno, e bello.