Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XXII (1768-1769)

Volume XXII » Diario » 1768 » Settembre » p. 46

Si disputò ieri sera se veramente per la nostra poesia fosse necessaria la rima, ed il libro del Paradisi diede motivo a questo discorso. Io sostenni la negativa, e molti furono del mio partito, non ostante un giovane che pure è poeta di abilità, pensava diversamente e voleva aver ragione. Gli opposi molte cose che non ripeterò, dissi che forse non abbiamo un poema in verso sciolto tanto famoso, e tanto bello quanto la Gerusalemme, e quanto l'Orlando furioso perché non è ancor nato un poeta abile da poter scrivere così bene senza rime, quanto con esse composero nobilmente il Tasso, e l'Ariosto, e gli feci osservare che la rima è una specie di ornato, il quale abbellisce, ma non è essenziale, come il belletto, i ricci, gli abiti, i brillanti decorano una donna, ma delle donne vi possono essere, e vi sono, le quali piaccino e sieno vaghe veramente nella semplice