di umore nei reni commove potentemente le parti della generazione; che la stanchezza muta tutto il nostro carattere, ed i liquori spiritosi rallegrano la fantasia; che le passioni c'inspirano del coraggio, del fuoco, dell'impeto, che non abbiamo nella calma; che siamo per lo più animali di abitudine ecc. Tutto questo forma il mistero dell'unione del corpo con l'anima, che né io, né chiunque altro ha inteso. Ma questo non è ciò che voglio dire. Quello che intendo ritrarre da queste comuni osservazioni è che non doverebbe essere impossibile che si potesse scoprire una medicina,
che curasse il corpo per curare i mali dello spirito, e per formarlo vegeto, e sano; che converrebbe cercarla perché non sarebbe meno utile il guarire una febbre acuta, che una passione, ed un'imperfezione dell'anima; e che hanno avuto torto gli uomini di non studiarla, se pure non si creda che per la maggior parte si tengono sempre per sani.