esser di trenta giorni, se qualche veduta, o tatto straordinario non gli raccenda più spesso. Esaminando in me adunque questa teorica, che sono presso ai 40 anni, la trovo in digrosso vera, benché in alcuni mesi dell'anno le inquietudini veneree, ed il bisogno del material passaggio di certi liquidi per i loro canali escretori, sia più spesso che ogni 30 giorni, o più intenso, prescindendo da tutte le altre circostanze avventizie, e trovo ancora che forse è minore degli anni addietro il diletto del naturale scarico di detti liquidi. Intorno ai 30 anni diventai meno trasportato, ed inquietato, cioè meno spesso, ma in quanto all'intensità, quando ritornano i periodici stimoli, io conosco ancora poca differenza. La modestia, ed il rispetto che devo a me medesimo non mi permettono ch'entri in un maggior dettaglio.
ø A dì 22 detto lunedì.
"Non est beatus, esse qui se non putat".
Questo sentimento di un poeta comico appresso