Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XVI (1766)

Volume XVI » Diario » 1766 » Febbraio » p. 48

lo più questi componimenti riescono aridi, oscuri, e poco instruttivi. È vero ch'Esiodo, Virgilio, Lucrezio ecc. ci hanno insegnato in verso, ma lasciando che a parlare di agricoltura si può far uso di più amene invenzioni, chi può dire che non fossero stati di più nostro vantaggio se i medesimi avessero scritto in prosa? O il soggetto vuol descriversi seccamente, ed allora si pecca riguardo al fine della poesia, o si vuol rivestire di fiori, e d'imagini, ed allora si manca all'esattezza, e si forma un lavoro che contenta solo i più ignoranti nelle cose di cui si tratta. Un esame dei poemetti che abbiamo in questo genere convincerebbe, se qui si potesse, o volesse farsi.

o Domenica a dì 23 detto.

Giornata assai bella.

I talenti sono qualche volta disgraziati, la virtù non lo è mai, e non lo potrebbe essere. Quindi amiamo piuttosto di esser virtuosi, che di avere della capacità. È vero che anche i virtuosi si trovano in delle circostanze che paiono infelici, ma consapevoli a loro stessi di loro medesimi, e del treno delle