la posso apprendere in un secolo in cui tutto è mollezza, noncuranza, debolezza, viltà ecc. ecc. ecc.? Ecco una satira da settuagenario. Si rifletta però che il lamento che tutti gli uomini fanno, ed hanno fatto della malignità del loro secolo è una prova che l'uomo è in uno stato corrotto, e che perciò il vizio ha nel mondo avuto il disopra alla virtù, la forza alla giustizia, la prepotenza alla ragione ecc. ecc., in ogni tempo, ed in ogni angolo. L'esperienza poi che si acquista nel vivere giustifica la verità delle massime che ne' primi anni ci sono insegnate, e che noi consideriamo con quella indifferenza che si considerano le proposizioni di Euclide. Il difetto non sta nel dire che gli uomini sono cattivi, sta nel dire che lo sieno ora più di prima, e che sieno peggio in questo paese che in un altro. Che poi si stia male perché gli uomini sono cattivi è falso. Tutti, e ciascuno sta male per colpa propria, o perché non ha una vera virtù, o perché il temperamento non gli serve in luogo di questa per saper soffrire gli altri.