e letti, quelli che dicono più apertamente e francamente i sentimenti propri, e naturali, che quelli i quali hanno cercato con studio i bei pensieri, e le sentenze vaghe, e leggiadre, e di un'eloquenza artificiosa si sono serviti. L'espressione schietta dell'animo nostro è quella che fa ricevere con piacere certi libri, e ad onta di chiunque per questo titolo è stimato Montaigne, ed egli reputava assai le Lettere di Cicerone ad Attico, e le Confessioni di Sant'Agostino. Mi si vuol far credere che uno dei pregi del moderno celebre Giovanni Jacopo Rousseau sia il dire francamente ciò che pensa, ed il far parlare ne' suoi libri il cuore, e l'anima più dell'ingegno, e dello spirito, e che per ciò i medesimi non sono di tal tempra da sparire leggermente ad ogni aura di moda che spiri. Se questo sia vero non so deciderlo, perché non ho lette tutte le cose sue; vero è bensì che la sua eloquenza è naturale, e che perciò, come disse d'Alembert, a lui solo è dato di esser lungo, e di esser letto. Sento che nel