impressa in Massa mesi sono. Generalmente si osserva che sono le donne quelle che fingono la santità. Un lungo catalogo se ne potrebbe fare da mettere assai in diffidenza quelli i quali hanno l'incarico di regolare lo spirito di certe rinchiuse femmine, o di certe abbandonate dal mondo, che per compenso, o per altro fine si danno alla santità.
Se questa donna di cui parlo sia malvagia, o priva di senno si mette in dubbio, ed io non mi curo di saperlo. So solo che la sua vita passata, la sua catastrofe, e tutte le cose accadute in seguito costituirebbero una storia curiosa, che conterrebbe uno squarcio di quella che si dovrebbe fare dell'uomo. Il meglio è che non pare che in questo fatto vi si sia scoperto veruno intrigo amoroso, o altro inganno, che porti a soddisfare a qualche proprio interesse, come suole accadere nelle finte santità.