Per cercar quiete mi sono ritirato nel giorno in una ripa dell'Arno fuori la porta San Niccolò ove si vede la città, ed in solitudine ho dato libero corso a' miei pensieri leggendo intanto l'Eufemia, o il Trionfo della religione, dramma del signor d'Arnaud autore del Conte di Comminge mentovato altra volta. Il soggetto non è meno patetico del primo componimento, e l'autore ch'è una delle migliori penne francesi viventi, ha tutta l'arte d'interessare il cuore, e di commoverlo.
Una ragazza sacrificata in un chiostro dalla madre, con avergli fatto credere morto il suo amante, che poi trova vivo, e che vuol ridurla a degli eccessi, onde deve con la sua virtù combattere la sua tenerezza, è il quadro del dramma pieno di orrore, di forza, di fantasia. Tutto questo faceva buon giuoco nel mio