o A dì 28 detto lunedì.
Ieri pranzai alla Zecca d'Antonio Fabbrini mio buon amico con altri pochi di stretta confidenza.
Sento citare un sonetto del Burchiello il quale spiega quante cose si potevano avere in mercato per un grosso, e sento portarmelo per prova dell'abbondanza in cui si crede che allora vivessero i nostri antenati. Similmente so che nella Storia di Londra di Maitland si legge che nel 961 il terreno si vendeva un schelling l'acro, e che nel 1000 un bue costava 2 soldi, e sei denari sterlings, una vacca due soldi, un montone un soldo, ed un maiale 8 denari. Ma che prova questo? Gl'imperiti soli possono trarre simili conseguenze, e le persone che riflettono si avvedono subito che questo buon mercato