ø A dì 8 detto mercoledì.
In questi giorni passati ho sentito un sonetto il quale per quanto non sia senza difetti non ostante mi piace. Eccolo:
"Pera chi di diamante armato il petto / Osò primiero in solitaria cella / Racchiuder vaga, e tenera donzella / In duro bando dal paterno tetto; // Là dove sempre mai d'ogni diletto / Priva, anzi vil degli altrui cenni ancella / Non compie di sue brame altro che quella / D'escir morendo dal fatal ricetto. // Ed oh! come costei nel laccio indegno / Incauta corre, eppur libera, e sciolta / Tutto d'amor godrebbe in pace il regno! // Così pur grida l'empia turba, e stolta; / Ma intanto di rossor tinta, e di sdegno / Passa la vergin saggia, e non l'ascolta".
Fu fatto anni sono in Brescia per la monacazione di una donzella dal signor