con quello che conveniva sacrificare alla pace, il suo sentimento era che siccome alcuni vescovi avevano pensato che bisognasse proibire la Bibbia per cagione della sua oscurità, ed aveva sentito dire che non meno fosse la predetta bolla oscura, così fosse d'accettarsi la medesima bolla, e poi da proibirsi la lettura di essa. Se questo fatto è vero io lo stimo il più curioso di quanti se ne raccontano spettanti a querele di religione.
Strozzaprete fu chiamata la misura che usava il vescovo di Orvieto, e ciò doppo la metà del XIII secolo (Il conte Garampi nelle Memorie della beata Chiara da Rimini p. 199 in nota riferisce leggersi in un istrumento della cancelleria vescovile di Orvieto del 1277 "baccinos", cioè misura da grano. Aggiungesi il significato di una tal voce agli altri osservati dal Du-Cange, e suoi continuatori) "currentes ad Baccinum episcopatus, qui dicitur strozzaprete". Perché si ha da credere