Efemeridi Giuseppe Pelli Bencivenni

Serie I Volume XVII (1766-1767)

Volume XVII » Diario » 1766 » Settembre » p. 88

spirano filosofia, solidità di scienza, ma tutto è vanità come internamente si sente da chi è disappassionato, benché vanità sola si stima l'astrologia, l'antiquaria, ed alcuni altri studi dei nostri vecchi, che si sono baloccati con la lingua etrusca, con un idolo, con un manoscritto, con l'oroscopo, come ora ci divertiamo col microscopio, col telescopio, con l'algebra, con le teorie di commercio, e di agricoltura. Se si domanda sempre ciò che sia utile, un pirronico non saprà che rispondere, ed un altro quella professione ch'esercita, e quello studio che dal talento, dal caso, dalla moda intrapreso l'occupa, o l'interessa.

Mi dice un amico tornato di Parigi che d'Alembert, e gli altri enciclopedisti dal pubblico sono scherniti, e messi in ridicolo. Povera gente! Ecco il frutto delle loro fatiche. Da tre quarti dei loro compatriotti non sono apprezzati o conosciuti e da una metà del quarto almeno non sono intesi. Dunque hanno lavorato