ø A dì 29 detto martedì.
Tempo turbato, e fosco.
Non è vero che la ragione sia capace a soggiogare le passioni quando sono in un certo grado di forza. Di esse trionfa solo il tempo, onde da questo bisogna solo sperar sollievo. Ma qual sollievo? Un funesto sollievo, un barbaro, e crudele lenitivo che tormenta fieramente nell'istesso mentre che risana. Adunque siamo anche perciò infelici. Troppo ripeto questa verità, perché troppo spesso la sento. E chi è che non la senta se riflette?
• A dì 30 detto mercoledì.
Tempo ragionevole.
Ho risoluto per la mia quiete di allontanarmi dalla Borgherini, e l'ho risoluto in una maniera formale, perché conosco star meglio lontano, che vicino.
Funesto partito, ed infelice ripiego, ma pur necessario per star meno male. Ho scritta nella notte alla medesima una lettera che conserverò.