di essa. Si spaccia meno stimabile di quella dell'autor francese, ma io penso che Saint-Foix sia stato troppo superficiale, e ristretto a quello in cui si è solamente imbattuto. Forse dopo questi due libretti ne compariranno molti altri.
Ho lasciato travedere quanto sarebbe da desiderarsi che i ministri occupati nei grandi affari formassero da loro medesimi delle memorie, perché così averemmo molti fatti di storia segreta meglio accertati, e le cose da essi operate in un miglior lume. Già alcuni lo hanno fatto, quindi abbiamo dei materiali per pesare, e combinare i racconti di Voltaire nell'esame progettato di sopra p. 119, ma che molti seguitino tali esempi questo è ciò che io desidero. Posso suggerire quello del cardinale di Richelieu di cui è il giornale che sotto suo nome fu prima stampato nel 1649 in 12° e accresciuto di poi più volte, adducendo l'autorità del signor de Foncemagne dell'Accademia Francese di cui è la Lettera sopra il testamento politico di detto ministro stampata contro il suddetto Voltaire nel 1750 e ripubblicata