assai occupato nel leggere un libretto uscito nella fine dell'anno scorso in Roma col titolo Dialoghi di Focione. È una traduzione dal francese e trattano del rapporto della morale con la politica. L'opera comparve nello stesso anno supponendosi esser trasportata da un manoscritto greco della Biblioteca di Monte-Casino composto da Nicocle che si sa essere stato l'amico di questo filosofo ateniese di cui ha scritta la vita Plutarco.
Comunque sia della verità di questo scritto è certamente stimabile, perché fa vedere che la politica deve fomentare la virtù, che questa è l'unica base degli stati, che senza di essa gli uomini non possono esser felici perché le passioni sono la sorgente di tutt'i mali della società, e che per mancanza della medesima i governi sono decaduti. La storia greca vi è trattata eccellentemente ed in un secolo in cui non si parla che di commercio, di ricchezze, di finanze, ecc. ecc. fa piacere di leggere chi tenti toglierci dei pregiudizi di moda per insegnarci delle verità utili, ma poco apprezzate perché siamo corrotti, e ciechi. Libri simili doverebbero esser dati in mano ai giovani per far loro conoscere che senza la