Dicembre
Dicembre 1763.
ø Giovedì a dì 1° detto.
Con biglietto della Segreteria di Stato del dì 28 dello scorso novembre ho ricevuto avviso di essere stato eletto dal Consiglio di Reggenza per uno dei revisori delle opere da stamparsi in questa città per la parte del sovrano. L'incarico non frutta che l'esemplare dei libri che si rivedono. Per quanto possa esser piccola la distinzione, non ostante ogni riprova del riguardo che ha il governo per alcuno lusinga sempre l'amor proprio, e solletica un animo non vile.
Fra le pretensioni degli ecclesiastici nel passato secolo vi era quella che ai medesimi non si potesse imporre alcuna somma per il mantenimento dei fiumi, e per il riparo ai danni che cagionano le acque. Ci voleva per questo il privilegio pontificio, ed in Toscana si facevano dei concordati con i quali gli ecclesiastici si sottoponevano a pagare l'occorrente con certe condizioni. Io ho veduto in fine dei Capitoli dell'Ufizio dei Fiumi, e Strade di Pistoia, edizione di Pistoia 1667 in 4°, una sentenza di monsignor Stefano Brancacci