ø Lunedì a dì 14 detto.
In alcune memorie manoscritte di Pontremoli dell'avvocato Niccolò Maria Bologna vivente, comunicatemi dal dottor Giovanni Targioni Tozzetti, trovo ch'egli racconta che nel 1543 il clero reclamò supponendo di essere stato ingiustamente gravato a pagare l'estimo, e le collette imposte sopra i suoi beni, e si protestò che se non fosse stato sgravato intendeva di far vive in giudizio le sue ragioni contro il comune, e che il magistrato Francesco Galli disse fra le altre cose: "Miei signori, molte ragioni ci devono muovere, et invitare a sadisfare alle honeste domandite che ci vengono fatte da' preti; la prima, perché la maggior parte di essi si è eletto di non far vita solitaria, e perciò si sono presi una compagna da mantenere, cioè una concubina, onde se l'hanno da mantenere non conviene aggravarli;