carattere, ch'è bello a vedersi, ma difficultoso a leggersi.
ø Mercoledì a dì 2 detto.
Fra gli altri il suddetto Davanzati nelle postille al libro I di Tacito sostiene che nella lingua nostra volgare mai si deve raddoppiare la zeta per esser doppia di natura sua; ma il signor Manni nelle sue Lezioni di lingua toscana, lezione II, osserva che l'uso di raddoppiarla non si può, né condannare, né disapprovare, avendo i suoi fautori, ed essendovi i suoi antichi testi a penna, ove così è adoperata. Io per me la raddoppio in quelle voci che nel pronunziare mi sembrano che abbiano la zeta più calzata, come ammazzare, bizzarro, vaghezza, mezzo ecc., mentre è una disputa di nome se sia, o non sia lettera doppia, e niun modo trovo più facile per dare a vedere come vada pronunciata questa lettera in alcune parole