ø Lunedì a dì 29 detto.
Il tempo segue sempre ad esser lo stesso, onde la mia macchina, risentendosi di tanto umido, mi rende lo spirito fiacco, malinconico, annoiato, e per dir tutto, mi fa essere di cattivo umore.
Sono stato a visitare la contessa Tommasa di Sorbello Baglioni, moglie dell'altrove mentovato signor Cecco (Ved. sopra a p. 1), ch'è venuta per assistere il consorte, il quale va restituendosi in salute, e per vedere con tale occasione il nostro paese. Ella è arrivata verso le 3 della sera in compagnia del fratello. Io devo farli delle cortesie per esser cugina della marchesa Coppoli, ma essendo poco atto a servir dame, e molto più forestiere, lascerò che altri la soddisfaccia meglio, e mi ristringerò ad obbedirla, ed ossequiarla, compiacendosi di comandarmi.
ø Martedì a dì 30 detto.
Tanto nella notte, che nella mattina è assai piovuto, benché sia stata acqua minuta.