Sono nella sera stato ad ossequiare il maresciallo Botta. Vi era monsignor Onorati nostro nunzio, col quale è stato parlato del governo di Roma, e della poca considerazione in cui è detta corte presso gli altri sovrani, con i quali non pare che sappia sotto questo pontificato quanto gli debba premere lo stare in buona armonia. Il maresciallo con buona maniera ha dette delle cose forti al ministro di Roma, il quale non ha avuto tanta presenza di spirito di schermirsi con decoro, quantunque il tutto fosse sul tuono di conversazione. In fatti, per altro, di presente la corte di Roma non pare che sia più il luogo ove si trattano gli interessi dei principi, ma se questa sia colpa sua, o una conseguenza di una certa libertà di pensare lo saprà chi penetra nel fondo dei segreti dei gabinetti. Io credo che i principi curino meno i Papi, perché si sieno più illuminati, conoscendo che essi come tali non possono aver pretensione di regolare gl'interessi mondani, e che è una condescendenza