della fama, e dell'eternità del nome. S'è mortale il nostro corpo, mortale ancora è la memoria di noi, perché quello che resta non resta per soggiornare in questo mondo. Si faccia adunque il proprio dovere unicamente per il fine di adempire all'intenzione della Provvidenza, e non ci lusinghiamo di poter sopravivere a noi stessi nella memoria di quelli, i quali non averanno veruno interesse di ricordarsi di noi.
ø A dì 6 detto domenica.
È principio indubitato tanto nel gius di natura che nel gius delle genti che tutti gli esistenti hanno il diritto e l'obbligo di conservare il proprio individuo, ancorché debba farsi a spese di un altro, non che di coloro che non esistono ancora, onde per questo non so vedere perché alcuni pensino che si debbano mantenere i beni fidecommessi ai successori futuri, anche a