amico fino dal tempo ch'ero a studio in Pisa, e con cui per più anni ho carteggiato continovamente, pensai di scrivergli per tentare s'egli mi conservava la sua corrispondenza doppo molti anni di silenzio, e doppo molte avventure alle quali è stato soggetto. Or in quest'oggi ho ricevute sue repliche cortesissime con mia particolar gioia, vedendo rinascere un'amicizia che stimavo spenta, e che di me si ricorda uno a cui portai già un sincero affetto.
Per questo spero che s'intavolerà nuovo carteggio, e che averò questa nuova gradita occupazione di trattenermi ogni tanto con una persona a me cara, benché lontana. Vedo con l'esperienza che gli amici non si rifanno più, e che doppo i primi anni della giovinezza le conoscenze sono più tiepide, e meno sincere, onde bisogna tener conto delle vecchie, e contentarsi di queste senza sperar di più. È questa una cosa che mi duole, ma non vi è compenso.