ferite, come dice il citato d'Alembert nel suo Saggio sopra le persone di lettere (t. I Des mélanges de litterature, d'histoire, et de philosophie del medesimo); da ciò che non parrebbe che neppure dovesse fargli una leccatura e perché è più facile disgustarlo, che renderlo soddisfatto. La mia esperienza me ne convince.
In qualche luogo ho detto (vol. I p. 171) di prender memoria di quando viene assalita da' suoi dolori intestinali la marchesa Coppoli per conoscerne il periodo; m'avendo osservato che da poco in qua quasi sempre si lamenta dei medesimi, credo oggi mai inutile tale osservazione, e temo che insensibilmente vada peggiorando, se pure è sempre sincera in dire quello che si sente, e se non finge, come alcune volte ha fatto temere, un maggior male di quello che abbia.