sono. È soscritta in nome del signor avvocato Gaetano Centomani, ma sento che sia distesa d'altri, per non essere egli stato in grado di farla. Mi è parsa assai bella, giudiciosa, e convincente, e probabilmente capace di liberare l'inquisito, il quale si difende specialmente con mostrare che ha servito il ministro di Portogallo in tempo che fu in Roma. Per altro si conosce che delle cose imputategli Pagliarini non è affatto innocente. I protettori che ha, e la qualità della causa, gli ha procurata questa difesa scritta non come sogliono essere le cose legali in Roma. I diritti che godono i ministri stranieri, ed i loro famigliari, e servitori sono in particolare rilevati con tutta l'erudizione in tale scrittura, ed in questa materia vi sono delle cose molte da dar nel genio a chi ama questa parte della pubblica giurisprudenza.