dall'essere acciecato dalle impressioni forti, vedo bastantemente perché operano, e quando operano. Sono certo che uno spirito abile saprebbe staccare da detto libro certe massime primitive, le quali non sarebbero mai smentite dall'esperienza del passato tempo, e del futuro. Bisogna rendersi alla ragione per vedere quanti vivono nell'acciecamento. Il maggior bene che io ricavo dalla mia debolezza è l'esser perciò capace di distinguere certe verità che l'interesse maschera comunemente agli occhi degli uomini, e che nelle gran passioni non sono ascoltate, o sono incapaci di fissarci.
Io non difficulto a credere che l'Esprit sarà ne' secoli futuri riguardato come un monumento ben glorioso delle cognizioni del XVIII secolo.
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