"Nel fronte porto scritti i pensier miei", perché grand'arte ci vuole per nascondere sotto una faccia invetriata ciò che affanna il nostro cuore, ciò che lo tiene in sospeso, ciò che lo fa sperare, e ciò per finirla che lo rende timido, o coraggioso, sdegnato, o placido ecc.; di me stesso tal sentimento è certissimo, mentre con somma facilità il mio volto si muta a' vari moti dello spirito e veste quell'aria ch'è propria della passione che lo domina. Ho provato a procurare di nascondermi, ma ci riesco male, o per poco, onde chi mi sta intorno legge facilmente sul mio viso ciò che passa nel mio interno.
Avevo già intrapresa, come ho detto in altro luogo (t. I p. 110), una Pelliana
o sia raccolta di cose particolari che vado incontrando nel leggere, ma vedendo poi che un'opera appunto di questo genere può riuscire la presente, e che anzi a lei stessa può con tutta ragione competere il suddetto titolo, ho lasciato di seguitarla con idea di racchiudere in quest'Efemeridi sempre più delle