o Martedì a dì 3 detto.
Scrivo nel momento che termina il Carnevale, cioè alle 12 e un quarto della mattina del dì 4, e mi dichiaro di non ne risentire punto dispiacere, perché quest'anno specialmente sono poco andato a' teatri, e poco mi sono ingolfato ne' divertimenti. Questa mattina, veramente, sono stato in maschera sotto gli Ufizi, ed il giorno al passeggio, ma tutto questo l'ho fatto per compagnia, e per compiacenza.
Il passeggio in questi ultimi giorni è stato assai più scarso di carrozze degli anni passati, quantunque le giornate sieno state buone competentemente.
Per segno della libertà in cui si vive, e della quiete che godiamo, e della sicurezza, posso dire che nel tornarmene a casa ho trovate alcune truppe di donne senza uomini, che se ne andavano per la città a gridare, come noi diciamo, l'osso per bizzarria, non già per bisogno, o per altri loro fatti senza timore di ricevere degl'insulti. Venti, o venticinque anni fa non si sarebbero assicurate le donne di scorrere