Oggi terminano due anni che prestai il mio giuramento per la Segreteria di Stato. Di tale impiego sono molto contento, perché mi lascia tempo di applicare a' miei studi, e mi fa avere un tal qual rispetto dal pubblico, che ha la debolezza di apprezzarmi per questo qualche cosa di più.
Ci è in Firenze il signor Giovanni Adimari di Napoli marchese della Barba, il quale nel tempo che qua si trattiene per suoi interessi va facendo incidere in rame la traduzione di Lucrezio del nostro Marchetti per farla stampare all'uso che fu impresso anni addietro Orazio, e Virgilio, benché questo sia imperfetto. Molti rami sono già intagliati, per altro senza alcun ornamento intorno, e quel ch'è più il detto marchese ha già fatte alcune correzzioni necessarie per conservare il vero senso del poeta, il quale non aveva bene inteso il traduttore, onde terminata che sia quest'edizione sarà più corretta