del prezzo della tenuta del marchesato di Olmeda, comprata dal re per uso della caccia, cinquantamila pezze che gli erano state somministrate per pagare i debiti da lui fatti nell'essere stato dal 1744 al 1750 ambasciatore di Spagna alla corte di Francia, e per ben servire il suo padrone, il quale credeva che fosse mal servito da questo suo ministro. È da osservarsi che prevedendo il marchese de la Ensenada la sua vicina disgrazia fece un testamento come il cardinale Mazzarino, in cui delle sue ricchezze lasciava erede il re, e che, trovato fra' suoi fogli doppo l'arresto, e la relegazione nell'Alcassar o sia castello posto nella sommità di Granata, e letto al re, dicesi che questo si esprimesse dicendo: "Io vedo che se il marchese ha difettato, non è reo di sinistra intenzione; il suo testamento è una prova convincente che non mi voleva male". Doppo questo fu resa più comoda la relegazione, da cui