ragionare di cose letterarie, e da lui ho sentito che in Venezia il Pasquali stampatore vada mettendo insieme una raccolta di tutte le opere del conte Lorenzo Magalotti, fra le quali vi saranno anche le sue quattordici Canzoni in lode di Bella Donna, che non sono mai comparse in luce.
Diversi autori ne parlano, fra' quali il Redi nelle sue Lettere (t. IV delle sue Opere p. 325), accusandole di esser in esse alcune volte un poca di oscurità. Mi vien detto che questo medesimo difetto lo confessa il medesimo Magalotti in una lettera a ... Falconieri, ove racconta che la sua viva immaginazione nel comporre gli faceva concepire delle idee che poi a sangue freddo egli stesso poco intendeva. Non è cosa nuova ne' poeti, ma non posso stimargli quando parlano senza essere intesi. Il Magalotti prese l'idea di queste sue canzoni da Saint Evremond, il quale in Inghilterra gli lesse qualche cosa di simile da sé composta. Questo nostro letterato fu uomo di un merito così distinto, che pochi eguali ne contiamo, nel suo rango almeno, da 100 anni in qua.