che doppo le tante è stato proibito dal regnante Pontefice in Roma, e da Luigi XV in Francia. Io ho più volte considerato questo dizionario, ed il fanatismo con cui è stato abbracciato anche dalle persone savie, e mai mi sono potuto persuadere,
che uno squarcio di sentimenti di molti scrittori d'inegual merito su tutto lo scibile disposti per ordine alfabetico, e pieno di contradizioni, possa fare che l'Enciclopedia divenga un'opera da inspirare un gran concetto di noi presso i posteri. Che idea il voler ristringere tutte le cognizioni astratte, e prattiche in un dizionario? Prescindo dalla cattiva morale, dall'irreligione, e dagli altri difetti che gli sono rinfacciati, mi ristringo a considerare il piano dell'opera mille volte più facile a progettarsi che ad eseguirsi in un determinato numero di volumi. Questo è stato superficialmente considerato da chi si è impegnato a porlo in essere, perché altrimenti spaventato dalla vastità del progetto appena averebbe ardito di porlo in carta, persuaso che le accademie tutte di Europa