molte lagrime, le quali alla fine hanno anche in me risvegliato la tenerezza, e mi hanno gettato in quel patetico languore, che non è un stato di dispiacere per un'anima sensibile, richiamandomi alla memoria molte situazioni della mia vita, nelle quali ho provati dei dolori, mi sono illuminato sopra il cuore umano, ho veduto tutto il prospetto di me medesimo. Ah! l'esser sensibile è un bel dono. Ah! che la nostra interna virtù è una molla deliziosa. Ah! che non ostante noi dobbiamo diffidare di noi stessi, e degli altri, compassionare, piangere, e conchiudere che la povera innocenza è soggetta nel mondo a molti mali, che bisogna che noi siamo teneri per gli altri, che le nostre stesse buone qualità non sempre ci garantiscono da delle disgrazie, e che col vivere si acquista