Confessioni di Sant'Agostino. Pare che si lodi biasimandosi, che scriva per esser stimato, che noti delle piccole cose per genio di fare quest'opera, e che si dipinga né abbastanza cristianamente, né punto filosoficamente. Ah! ch'è molto difficile scrivere di sé. Montaigne lo ha fatto con inimitabile sincerità. Sant'Agostino parimente ha formato un libro, che si stima, e si legge con piacere, esponendo la sua vita con santa unzione. Lo scritto di monsignor Palafox non è simile né ai Saggi, né alle Confessioni,
ma io non voglio censurarlo, perché rispetto la memoria di questo prelato, e perché prende la decisione della sua santità, la quale deve sigillare il merito del medesimo. Non ardirei avanzare che fosse sospetto di vanità; i semplici mistici non ne possono restar contenti, se si vogliono spogliare di ogni prevenzione; questo è quello che voglio dire.