ø A dì 20 detto martedì.
Tempo bello, ma che non pare stabile.
Oggigiorno il leggere di rado mi occupa intieramente. Mi passano per la testa mille idee, e mi distrao con facilità, onde molto spesso scorro più facciate senza rammentarmi quello che ho letto. Questa è una pena, la quale mi rende più insipido assai spesso lo studio. Ho un piccolo mondo, ho meno fastidi di un ministro, di un generale ecc., non ostante mi manca la facilità di potere star tutto dove mi pongo, ed i miei pochi oggetti, i miei pochi imbarazzi, le mie poche cure, mi rivolano cento, e cento volte per la mente, come potevano rivolare nella fantasia dell'Ariosto, e del Tasso le loro poetiche macchine.
ø A dì 21 detto mercoledì.
Segue tuttavia il tempo buono.
Faccio mille osservazioni sopra i caratteri che frequento, e trovo l'ingegno, il talento,