entro la chiesa, si ordina che si osservi la sua disposizione di non porre intorno al cadavere più di 6 torcie, o ceri grossi, e 12 candele, non venendo proibito il metter più lumi all'altar maggiore, come agli altri ancora; e per fuori che non si possano portare più di 30 torcie, e che non si possa usare tanto in chiesa, che fuori se non cera gialla.
Finalmente contro i trasgressori di questa legge si dichiarano le pene proporzionate alle contravenzioni.
Il tutto in nome del Granduca (cioè Ferdinando II) e per esso del luogo tenente, e consiglieri nella Repubblica fiorentina col Senato de' Quarantotto sottoscritto "Santi Cosci cancelliere".
È da osservarsi che questa legge emanò poco doppo la peste, tempo di somma calamità. Ella è per altro troppo minuta, e sul gusto di un secolo che non sapeva la scienza di governare gli uomini con i principi di vera pubblica generalissima economia.
Tempo turbato con molta pioggia nel giorno.