che mi riesca di fare il male, tanto più che quel bene che saprei procurare non è nelle mie mani.
ø A dì 25 detto venerdì.
Tempo un poco fosco, e turbato.
So bene che il mio spirito d'indolenza per tanti oggetti che fermentano nel cuore di migliaia di uomini, fomentato dalla lettura della storia passata, dalla vista della presente, dalle osservazioni giornaliere, e dalle meditazioni filosofiche, è forse un effetto di piccolezza di genio, di debolezza di carattere, di freddezza di cuore. So parimente che ciò non mi può far merito, che mi manterrà in una bassa mediocrità, che finalmente non sono per questa più felice. Con tutto questo non me ne voglio spogliare, perché sono convinto nel punto in cui mi trovo che questa indolenza sia il più ragionevole, ed il più comodo sistema per un uomo che ha sempre desiderato poco, e che non è affatto ignorante.