di accidente apopletico. Era un uomo culto nelle mattematiche, e nelle scienze sacre, ed aveva particolarmente studiato con indefessa diligenza Sant'Agostino, delle cui opere ne sapeva molti squarci a memoria. Ha stampato contro il mercurio, ed in favore degli asili sacri, materie molto lontane dalla sua professione. Pensò alla famiglia, e da una Novelli ha lasciata buona figliolanza, è stato lontano da tutti gl'impieghi, e vivendo molto a sé; d'alcuni è stato assai stimato, d'altri è stato messo in ridicolo. Pareva diffidente, sospettoso, e molto della sua opinione. Poco estimatore dei giovani, pio, tenace alquanto, e di costumi antichi. Forse ne darò l'elogio nelle Novelle, ma bisognerà lodarlo più di quello che meriti, l'unico applauso vero che gli si deve essendo di aver saputo più dei quattro quinti de' suoi eguali.